mercoledì 23 novembre 2011

FIAT: Camusso, con la disdetta dei contratti l'azienda torinese vuole evitare il tema delle politiche industriali

CGIL, forte il timore che il vero obiettivo sia quello di estendere il contratto di Pomigliano. FIOM CGIL, subito due ore di sciopero e assemblee in tutti gli stabilimenti del gruppo
» FIOM CGIL scrive a FIAT per richiesta incontro urgente 

22/11/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
“Ogni volta che si prova a far ripartire questo Paese, la FIAT decide di piombare dentro la rottura delle relazioni sindacali". E' così che il Segretario Generale della CGIL,Susanna Camusso, commenta la decisione, annunciata ieri (21 novembre) dalla casa automobilistica torinese, di dare la disdetta, dal primo gennaio 2012, di tutti gli accordi sindacali vigenti e di “ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto'', in tutti gli stabilimenti automobilistici italiani. Secondo Camusso, questo sarebbe un modo “per non discutere mai di politiche industriali". Invece, aggiunge la leader della CGIL, "mentre FIAT prosegue il suo cammino solitario, il tema fondamentale resta quello di ripartire dalle grandi imprese e dalle politiche industriali”.
Una decisione, quella di FIAT, già commentata ieri, appena appresa la notizia, dal Segretario Confederale della CGIL Vincenzo Scudiere, con delega ai settori produttivi, che ha voluto sottolineare come il paese sia difronte “ancora ad una conferma del carattere destabilizzante delle scelte che l'azienda (FIAT) continua a compiere, con il fondato timore che il vero obiettivo sia quello di estendere il contratto di Pomigliano costruendo così, per questa via, il contratto nazionale del gruppo”. “Tale scelta -  ha aggiunto Scudiere - porterebbe inevitabilmente all'esclusione di un sindacato fortemente rappresentativo come la FIOM CGIL dall'esercizio dell'attività sindacale negli stabilimenti del gruppo automobilistico. Se così fosse non ci potrebbe che essere la nostra contrarietà”. Secondo il dirigente sindacale della CGIL, “se la decisione FIAT di applicare il contratto di Pomigliano in tutti gli stabilimenti del gruppo risultasse vera, sarebbe utile fare fronte comune con CISL e UIL per difendere la garanzia dei sindacati di essere presenti nei luoghi di lavoro ed essere liberi di esercitare la loro prerogative”.
Per  Maurizio Landini, Segretario Generale della FIOM CGIL, la decisione dell'Ad FIAT di sospendere gli accordi sindacali è "la conferma della chiara intenzione di voler estendere l'accordo di Pomigliano a tutto il gruppo” creando, quindi, ha spiegato “una contrapposizione con il contratto nazionale e con tutta la contrattazione aziendale fatta in quarant'anni di storia delle relazioni sindacali”.
Per i lavoratori, ha proseguito Landini, rappresenterà “un peggioramento delle condizioni lavorative”, perchè secondo il dirigente sindacale significherà: “taglio delle pause, non pagamento della malattia, limitazione del diritto di sciopero”. Inoltre i lavoratori “non avranno più il diritto di eleggere i propri delegati, poiché saranno nominati”. Tutto questo significherà anche, ha aggiunto Landini “una limitazione delle libertà sindacali, perchè secondo la FIAT, la CGIL non avendo firmato quell'accordo non avrebbe più diritto ad esistere”. La FIAT, per il leader delle tute blu della CGIL, in un colpo solo vorrebbe così cancellare sia il contratto nazionale che le libertà sindacali, violando lo Statuto dei lavoratori. "La FIOM CGIL - ha avvertito Landini - non sarà mai disponibile ad accettare questa logica. Invitiamo, quindi, le altre organizzazioni sindacali a riflettere con attenzione sui comportamenti del gruppo FIAT, il quale continua a non presentare un piano industriale, e contemporaneamente chiude gli stabilimenti, licenzia i lavoratori e cancella il contratto e le libertà sindacali”.
Per questi motivi la FIOM CGIL ha deciso innanzitutto di aprire una discussione con i lavoratori del gruppo: numerose assemblee verranno accompagnate da due ore di sciopero in tutti gli stabilimenti. Un'iniziativa di protesta che, come ha affermato Landini, verrà valutata nel corso del prossimo comitato centrale della FIOM convocato per il 29 novembre.

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