Questo che segue è un articolo apparso nei giorni scorsi su diversi portali di informazione, e che è stato prontamente appeso sulla bacheca CGIL.
Sicuramente alcuni di voi si staranno chiedendo il perchè ci affanniamo tanto nel divulgare il contenuto di questo articolo.
La risposta è presto data, perchè il contenuto dell'articolo di seguito riportato ci da pienamente ragione confermando quello che anche in maniera unitaria, stiamo affermando da tempo.
Infatti come è chiaramente scritto anche nel titolo dell'articolo il settore del vetro e nello specifico quello del vetro cavo in primis, non solo riescono a sopportare la recessione che sta affliggendo il nostro paese (ricordiamo che le stime di PIL sono di un fragoroso-1,9% sull'anno precedente) ma riesce anche ad implementare le vendite.
Ora la domanda è di rito "è questa la fine di tutti i nostri mali?" o ancora "ripartiamo con la produzione?".
Assolutamente no!
Questo perchè mentre i nostri manager continuano ad attuare una politica di mercato aggressiva e suicida, la concorrenza razzola quote di mercato offrendo un prodotto ad un prezzo più appetibile del nostro. Come risultato abbiamo che le aziende del gruppo O-I sono alle prese con fermate produttive anche di importanti entità mentre gli altri "non sonno a chi dare il resto".
Più volte in passato abbiamo esternato tutto il nostro disappunto per questa politica aziendale volta solo al guadagno immediato, ma miope per quel che riguarda il futuro dei suoi siti produttivi.
Esterneremo ancora una volta tutta la nostra contrarietà mercoledì 13 nel coordinamento nazionale del gruppo, chiedendo ai segretari nazionali di prendere una posizione forte chiara e unitaria in riguardo.
Vetro: la
filiera che resiste a crisi, +11,77% produzione contenitori
28 Maggio 2012 - 15:59
Questi i nuovi dati di produzione e di riciclo presentati da Assovetro (Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro) e da CoReVe (Consorzio Recupero vetro).
I contenitori in vetro per bevande e cibi sono preferiti dall' 88%dei consumatori italiani (74% europei) perche' preservano il sapore del cibo o delle bevande che contengono e non danneggiano l'ambiente (sono infatti riciclabili al 100% e all' infinito). Questa preferenza per il vetro si e' mantenuta costante negli anni. A fronte di un aumento complessivo della produzione nel 2011 dell'1,77%, all'interno del settore degli imballaggi in vetro si e' registrato un incremento della produzione di bottiglie dello 0,84% rispetto all'anno precedente, della produzione dei flaconi per l'industria farmaceutica e cosmetica del 3,60%, dei vasi alimentari del 13%.
Nel 2011 l'industria italiana del vetro ha utilizzato, a fronte di una produzione per i soli imballaggi pari a 3.568.710 tonnellate, 2.052.000 tonnellate di vetro riciclato (+7,6%) con un ricorso alle importazioni di rottame per circa 223.000 tonnellate, in quanto il vetro proveniente dalle raccolte differenziate nazionali non riesce a soddisfare il fabbisogo dell'industria. Per dare una misura del ruolo del riciclo nel settore, basti pensare che su dieci bottiglie scure (le piu' comuni) ben nove sono prodotte con vetro riciclato proveniente dalle raccolte differenziate; una percentuale alta di rottame di vetro (45%) si trova anche nelle bottiglie chiare, che, per essere prodotte, hanno bisogno di rottame incolore. Proprio per migliorare la qualita' del rottame di vetro, in alcune citta', come Verona e Ferrara, sono state avviate raccolte differenziate per colore.
''L'industria del vetro - ha detto Giuseppe Pastorino, Presidente della sezione vetro cavo di Assovetro - nonostante la difficile situazione di crisi continua ad investire in ricerca ed innovazione e l'aumento della produzione 2011 dimostra come il mercato premi chi tutela l' ambiente. Il nostro settore utilizza infatti un'alta percentuale di vetro riciclato, senz'altro un benefit in termini energetici ed ecologici, ma assolutamente vitale per la tenuta delle nostre aziende. Sarebbe necessario, per incrementare l'utilizzo del rottame, migliorarne la qualita' favorendo la raccolta differenziata monomateriale, come acuni comuni virtuosi gia' fanno''.