giovedì 29 marzo 2012

Arroganza aziendale

Comunicato



Aprilia, 28/03/2012


Si informano tutti i lavoratori che ci sono pervenute diverse segnalazioni inerenti la busta paga di marzo con le competenze di febbraio, consegnataci lo scorso martedì.
Tutte le segnalazioni sottoposteci riguardano il MANCATO PAGAMENTO di prestazioni effettuate in straordinario, soprattutto in regime di orario continuato.

Da un primo riscontro sembrerebbe che la decisione di NON RETRIBUIRE le ore effettivamente prestate, sia stata presa dalla direzione del personale in stile dittatoriale e in maniera unilaterale con la precisa volontà di imporsi su tutti i lavoratori.

Se la lungimirante strategia che l’azienda vuole adottare per ridurre i costi è sottrarre ai lavoratori soldi ora e diritti poi  assoggettandoli così ad un regime ,è a nostro avviso un comportamento da dilettanti allo sbaraglio che si improvvisano manager d’azienda.

Tale comportamento non può essere tollerato in alcun modo.

Invitiamo tutti i colleghi a controllare le rispettive buste paga per evidenziare eventuali omissioni, qualora ne avessero esigenza o lo ritenessero opportuno
possono chiedere assistenza ai delegati RSU-CGIL presenti in azienda.
È importante che ci vengano segnalate tutte le eventuali anomalia al fine di poter quantificare bene l’entità della manovra adottata dall’azienda e valutare così le appropriate contromisure.

Se questo fosse confermato ricorreremo a tutte le vie che ne necessitano per veder risolto questo torto subito dai lavoratori, comprese quelle legali.



Fraterni saluti
I delegati RSU-CGIL 

mercoledì 21 marzo 2012

Articolo 18. La manna(ia) dal cielo?

La CGIL si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo

“I provvedimenti del governo sul mercato del lavoro, uniti alle precedenti scelte contengono un evidente tratto di ingiustizia verso lavoratori e pensionati e ripercorrono le strade di altri paesi sul superamento del modello sociale europeo. Il governo punta a imporre un ruolo residuale del sindacato confederale italiano e delle forze sociali e a introdurre un modello assicurativo individuale al posto del patto sociale storico”. Così Fulvio Fammoni, Segretario Confederale della CGIL, ha introdotto i lavori del Direttivo della CGIL riunito a Roma per discutere le contromosse del sindacato.

“Nel corso dei tre anni di governo Berlusconi – ha spiegato Fammoni -  abbiamo svolto un ruolo fondamentale: abbiamo tenuta aperta la speranza di cambiare. Ora dobbiamo passare ad una fase diversa dobbiamo ottenere risultati tangibili e mirare ad un disegno sociale e culturale alternativo: il primo nostro obiettivo è la modifica in parlamento delle norme proposte dal governo a partire da quelle sull'articolo 18”.

Fammoni ha analizzato punto per punto tutte le proposte del governo per la riforma del mercato del lavoro, smontando anche molte delle affermazioni dello stesso governo in particolare sui giovani e gli ammortizzatori. Al contrario moltissimi sono i punti ancora non risolti, soprattutto per quanto riguarda l'accesso dei giovani e per quanto riguarda l'universalità degli ammortizzatori sociali.

“Con le nuove norme – ha detto Fammoni – è molto facile prevedere che nei prossimi due/tre anni si avvii un vero e proprio processo di espulsione di massa di lavoratori ultracinquantenni che si troveranno senza lavoro e senza aver raggiunto i requisiti per la pensione. Con la fine prospettata della mobilità ci sarà un incentivo oggettivo ad espellere il maggior numero di lavoratori e le norme sul lavoro si mescoleranno a quelle sulla pensione. Migliaia di persone potrebbero così restare senza lavoro e senza pensione”.

Fammoni ha criticato anche i meccanismi di accesso alla nuova Aspi e la necessità di fare di più per la cancellazione delle variegate forme di contratto falso autonomo, che nascondono lavoro subordinato a tutti gli effetti.

Fammoni ha anche spiegato che il ruolo del sindacato nel corso della trattativa ha portato comunque a risultati. “Abbiamo introdotto il tema della crisi e dell'emergenza occupazione, spostato la fine degli ammortizzatori in deroga oltre il 2012. Abbiamo ottenuto che la Cassa integrazione straordinaria fosse mantenuta, mentre l'ipotesi iniziale era la sua cancellazione, una transizione di 5 anni".

Altri risultati sono in tema di stage, tirocini con la cancellazione di una delle forme più precarizzanti come gli associati in partecipazione ma le proposte del governo sui licenziamenti facili e sulla cancellazione dell'istituto della mobilità non vanno bene, così come occorre un vero sistema universale di ammortizzatori sociali. Per questo la CGIL si farà carico di una sua proposta da presentare in Parlamento per cambiare quella del governo.

In ogni caso la CGIL è già pronta a dare battaglia contro le norme proposte dal governo per la riforma del mercato del lavoro e in particolare per l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Una mobilitazione che sarà dura e articolata e che punta a ottenere risultati concreti durante il dibattito parlamentare della riforma. “Non sarà la fiammata che si esaurisce in un giorno che il governo ha messo in conto e abbiamo il dovere di portare a casa dei risultati prima che si avvii un biennio di espulsioni di massa nelle aziende”, ha detto oggi Fulvio Fammoni, segretario confederale, introducendo la riunione in corso del Direttivo nazionale.

Ecco una prima scaletta di massima delle iniziative:

1) Petizione popolare per raccogliere milioni di firme
2) Iniziative specifiche con i giovani per contrastare le norme sbagliate sul precariato
3) Campagna nazionale a tappeto di informazione in tutti i territori
4) Prime mobilitazioni nei posti di lavoro e nei territori
5) Assemblee in tutti i luoghi di lavoro
6) Avvio del lavoro con la Consulta giuridica per i percorsi legali (ricorsi, ecc)
7) 16 ore di sciopero: 8 per le assemblee e iniziative specifiche e 8 ore in un'unica giornata con manifestazioni territoriali e assemblee nei posti di lavoro. La data sarà definita sulla base del calendario della discussione in Parlamento.

lunedì 19 marzo 2012

Comunicato RSU CGIL

COMUNICATO

La  situazione che sta vivendo il paese è in una fase molto delicata. Ogni giorno siamo tartassati da Tg , quotidiani e in  genere tutti i mezzi di informazione  con notizie allarmanti rispetto alla situazione economica-finanziaria, politica e sociale dell’Italia.

A tutto ciò si è aggiunta la fase di incertezza che lo stabilimento di Aprilia sta vivendo rispetto i volumi di produzione, i quali subiscono pressioni dall’altalenanza dei mercati. La combinazione di questi elementi ha scatenato, tra i lavoratori una reazione spontanea di paura e incertezza sul futuro, difficile da metabolizzare e che potrebbe portare ad un eccessivo carico di stress poco gestibile. Insomma si rischia di confondere il “nemico” facendo partire una “guerra tra poveri” alla ricerca del capro espiatorio.

Questa situazione è stata ben letta dalla DA, che proprio in questo momento chiede ai lavoratori maggior impegno sul lavoro, coinvolgimento, partecipazione, maggior attenzione a produzione e qualità, rispetto delle regole.

Sarà forse un caso o chi dirige questo stabilimento vuole approfittare di questa situazione per ottenere cose che in altro momento non avrebbe ottenuto?
 A nostro avviso è un copione già visto!!!

Si nota inoltre una perdita di attenzione rispetto ai problemi legati alla sicurezza e all'ambiente di lavoro, perfino ai servizi igienici (nonostante le ripetute segnalazioni Rls).

Si cerca quasi quotidianamente di perpetrare un attacco ai diritti dei lavoratori, anche i più elementari, col solo scopo di imporre il predominio dell'azienda.
Si tende a punire i lavoratori per cose anche banali, architettando vere e proprie trappole, al fine di tutelare solo dei pochi eletti.

 Alla faccia della tanto millantata concertazione!!!

Si potrebbe interpretare tutto ciò come una caduta di stile, ma di fatto è una tattica artatamente studiata (forse già collaudata da qualche rappresentante di questa azienda?).

Oltre a questo, chi rappresenta questo stabilimento tende sempre a sottovalutare quelle che dovrebbero essere serie relazioni industriali con la RSU e questo non è tollerabile.

Quindi a fronte di quanto su scritto, si invita l'azienda a rivedere questa incomprensibile posizione al fine di evitare inutili attriti tra le parti.

Fraterni Saluti

I delegati della
FILCTEM-CGIL

giovedì 15 marzo 2012

Elezioni fondi 'Fonchim' e 'Faschim'.

Si sono recentemente svolte le elezioni per i rappresentanti dei lavoratori in seno alle assemblee di 'Fonchim' e 'Faschim', rispettivamente i fondi di previdenza complementare e di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti del settore chimico-farmaceutico, dell'industria del vetro, delle lampade e dei coibenti. L'alto tasso di adesione ai Fondi testimonia quanto questi istituti, frutto della contrattazione collettiva, siano considerati strumenti importanti e riconosciuti dai lavoratori.
I dati elaborati dalla Commissione nazionale - resi noti proprio oggi - sono eloquenti: vincono i sindacati confederali FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILCEM UIL che, insieme, raggiungono l' 82,52% dei voti validi, mentre l'UGL Chimici subisce una forte flessione (consegue l'11,39% e tre delegati, ma aveva nelle precedenti elezioni del 2009 il 17,05%). Stabile il risultato dei sindacati autonomi (6,08% e due delegati).
Forte il successo della FILCTEM-CGIL che ottiene il 50,41% e il 50,43% dei consensi, rispettivamente a “Fonchim” e “Faschim”, e 16 delegati nel fondo previdenziale (ne aveva 9 nelle precedenti consultazioni); la FEMCA CISL ottiene il 21,36% con 7 delegati, la UILCEM UIL (10,75% dei suffragi e 3 delegati).
"Un ottimo risultato, un fatto storico in un test molto significativo perchè per la prima volta ha messo in luce la rappresentanza di ciascuna sigla sindacale - commenta soddisfatto Alberto Morselli, segretario generale FILCTEM CGIL - ; infatti aderiscono a “Fonchim” oltre 152.000 lavoratori i quali hanno conferito alla nostra organizzazione la metà dei consensi; uno stimolo in più - aggiunge il leader sindacale - a realizzare gli obiettivi del consolidamento dei fondi, soprattutto verso i giovani che ne trarrebbero dall'adesione un beneficio futuro, vista anche la manovra pesante del Governo Monti sulle pensioni”.
Lo sviluppo ulteriore dei Fondi, veri e propri fiori all'occhiello del “welfare” contrattuale della categoria, sarà al centro della discussione - fanno sapere alla FILCTEM CGIL - proprio nell'imminente rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore chimico-farmaceutico che - è noto - scade proprio nel 2012